Lesioni al cervello, oltre che shock post-traumatici. Questi effetti si fanno sentire nei soldati di ritorno dall'Iraq, molti dei quali devono essere curati, per l'uno o per l'altro tipo di danno da guerra.
Infatti spesso il cervello subisce un trauma senza ferite visibili. Il ripetersi di scoppi improvvisi ed altri colpi ravvicinati generano perdita di memoria a breve o lungo periodo, perdita o grave riduzione di abilita' motorie e comunicative, di capacita' di coordinamento e di ragionamento. Tutto questo senza che alcuna lesione sia rilevabile con una TAC o una risonanza magnetica. Lo evidenzia un'inchiesta del Los Angeles Time.
In California, i reduci vengono sottoposti a terapie per sei ore al giorno, tre giorni la settimana, con terapisti fisici che cercano di aiutarli a ristabilire ad esempio l'equilibrio o la coordinazione mano-occhio, mentre gli psicologi lavorano per aiutarli a gestire i cambiamenti e la rabbia, i logopedisti lavorano alle abilita' vocali, mentre altri specialisti tentano di migliorare l'uso della memoria.
Il profondo trauma della guerra si evidenzia quando le definizioni di oggetti quotidiani vengono associati a fatti o luoghi di guerra: definendo una ciliegia, un soldato ha detto che gli ricordava soltanto il nome della strada su cui si troava quando era stato colpito. Gli studi dicono che i civili traumatizzati possono recuperare, ma non si sa se i militari, in cui le lesioni sono accoppiate con le esperienze della guerra, abbiano probabilità simili.
Ai reduci colpiti da questi effetti deve aggiungersi il 30% dei soldati americani impiegati in Iraq che ha sviluppato problemi di salute mentale legati a stress quattro mesi dopo il ritorno a casa dalla guerra.
Un'indagine condotta nel 2005 su 1000 soldati in questa situazione ha evidenziato problemi di ansieta', depressione, incubi, rabbia e difficolta' di concentrazione, come ammesso qualche tempo fa dal tenente Generale Kevin Kiley ed altri funzionari medici militari. Ad un minor numero di soldati, spesso con i sintomi piu' severi, sono stati diagnosticati diversi livelli di stress postraumatico. Uno studio effettuato nel 2004 sulle truppe ancora in zona di combattimento ha ivece rilevato problemi di salute mentale significativi nel 13% dei casi.
Fonte: www.osservatoriosullalegalita.org
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