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    Violenza domestica alle donne: i dati dei Pronto Soccorso

    Aumentare la sensibilità del personale sanitario verso il riconoscimento delle situazioni di violenza domestica, favorire la capacità di “ accoglienza” e l'instaurarsi di un rapporto di fiducia dei professionisti con le vittime, migliorare la capacità dei sanitari di diagnosticare la violenza domestica nel rispetto delle implicazioni medico–legali-giudiziarie e di quelle psico-sociali, favorire il processo di ricostituzione della integrità psico–fisico-sociale della donna vittima di violenza, iIndividuare i “nodi” della rete territoriale per una possibile presa in carico progettuale. Questo è ciò che le strutture ospedaliere devono fare secondo quanto emerso da un convegno che si è svolto al Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense di Modena, dal titolo “La violenza domestica e di genere in Pronto soccorso”, che oltre a costituire un importante momento di aggiornamento ha offerto anche spunti di riflessione sul fenomeno.

    Alcuni studi hanno infatti evidenziato come il Pronto Soccorso sia il contesto dove questa problematica si manifesta, in termini numerici, in proporzioni maggiori rispetto ai servizi sociali e alle stazioni di polizia messi insieme. Molto spesso le conseguenze degli atti di violenza che vengono portate all’attenzione e alle cure  del Pronto Soccorso sono giustificate come il prodotto di eventi accidentali, mentre le donne che si presentano hanno diverse età e sono rappresentanti di varie classi sociali a testimonianza della trasversalità del fenomeno.

    La violenza alle donne che si verifica in ambiente domestico ha profonde implicazioni in campo sanitario non solo per le conseguenze in termini di ematomi, lesioni o fratture, ma anche perchè incide profondamente sul complessivo stato di benessere psico-fisico della donna e dei suoi figli, oltre che sul contesto sociale in senso lato. Come ricorda l’OMS, dal benessere delle donna dipende infatti quello della famiglia, e questa costituisce la cellula fondante della società. D’altra parte il fenomeno in Italia ha proporzioni allarmanti: secondo una ricerca ISTAT del 2006, quasi 7 milioni di donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni (il 31,9%) ha subito nel corso della loro vita una violenza fisica o sessuale, di cui la prima è avvenuta più spesso ad opera del partner. Il 93% delle violenze non sono state denunciate, il 34% delle donne non ne hanno parlato con nessuno, il 34,5% ha ritenuto che la violenza sia stata “molto grave” e in molte situazioni i figli vi hanno assistito.

    Da alcuni mesi all’interno dell’Azienda USL di Modena è stato costituito un gruppo di lavoro composto da medici ed infermieri (è tutto personale femminile) che operano nelle diverse unità operative di Pronto soccorso: insieme al Coordinamento distrettuale e al Servizio Salute Donna, queste operatrici cercano di comprendere le dimensioni del fenomeno, le sue caratterizzazioni, le modalità e gli interventi più opportuni da mettere in atto per migliorare l’assistenza da parte del Pronto Soccorso sin dal momento in cui la donna dichiara o si sospetta che  sia vittima di violenza domestica.

    Fonte: Ufficio Stampa e Media Azienda USL di Modena 2011.
    http://it.health.yahoo.net/

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