La parola “Coaching” è apparsa per la prima volta negli Stati Uniti intorno alla fine degli anni ’70, in ambito sportivo, per indicare quell'attività specifica che vede un allenatore impegnato a sostenere, guidare e motivare una squadra o un singolo atleta per migliorarne le prestazioni in vista di competizioni future.
In seguito il termine Coaching si è esteso al di fuori dell'ambito sportivo, assumendo la forma di un intervento indirizzato ad un individuo o a un gruppo, con lo scopo di sostenerlo e aiutarlo ad ottenere risultati ottimali in ambito sia lavorativo che personale.
Oggi, con il termine Coach si definiscono un’ampia gamma di figure professionali (non necessariamente con una formazione psicologica), come i "motivatori", i “trainer”, i formatori con approcci esperienziali e così via. Tuttavia, per chiarezza teorica possiamo dire che in generale:
il COACH è un professionista che accompagna persone o gruppi verso i risultati desiderati, attraverso uno specifico processo e usando precise competenze.
L’altra figura implicata nel processo, oltre il Coach, è il:
COACHEE (cliente), che ha in sé già tutte le risorse di cui necessità per raggiungere i risultati desiderati.
Quindi, l’obiettivo fondamentale del Coaching è quello di fotografare lo stato attuale in cui si trova il Coachee, e individuare poi lo stato desiderato, a cui aspira arrivare, attraverso una relazione efficace con il Coach, capace di stimolare nuove consapevolezze e stati di auto- efficacia che facilitino la realizzazione di progetti ed obiettivi sia nella vita personale che professionale.
In effetti il Coaching ultimamente si è diffuso soprattutto in ambito manageriale, orientandosi allo sviluppo dei talenti, nella direzione di fare emergere a pieno le potenzialità degli individui a vantaggio di una competenza da sviluppare o di un risultato da migliorare.
Tuttavia è doveroso precisare che, non esistendo nel nostro Paese alcuna delimitazione formale o legale della figura del Coach, diverse figure professionali che hanno seguito una formazione non sostanzialmente di stampo psicologico, si sono autodefinite “Coach”, ma in questa sede ci interessa esclusivamente il Coaching Psicologico, ossia la tipologia di Coaching esercitata da Psicologi professionisti, e basata su teorie o modelli prettamente psicologici.
In questo senso sono state elaborate, nel corso degli anni, diverse presentazioni scientifico-professionali atte a differenziare le svariate scuole e metodologie di Coaching psicologico, per consentire ai neo-laureati in psicologia o a professionisti psicologi già affermati, di approcciarsi al Coaching psicologico; si potrebbero consultare quindi autori e riflessioni scientifiche che presentano il Coaching in ottica: Comportamentista, Cognitivista, Psicodinamica, Sistemica, Evidence-based, per elencare i più diffusi.
Qualsiasi altra tipologia di Coaching non ancorata ad una di queste correnti scientifico/psicologiche non può essere definita Coaching Psicologico.
Sostanzialmente, rispetto ad altre tipologie di Coaching, quello psicologico ha una marcia in più, infatti, solo per fare un esempio, sempre più spesso nel mondo del lavoro s’incontrano soggetti disfunzionali, esponenti della cosiddetta “toxic leadership”, per comprendere i quali è assolutamente fondamentale anche una competenza strettamente psicologica.
Formazione e competenze necessarie per lavorare nel Coaching Psicologico
E’ evidente che il primo fondamentale requisito per lavorare nel Coaching Psicologico è una formazione specifica nell’ambito della psicologia, quindi: il conseguimento di una Laurea Magistrale in Psicologia, un tirocinio formalizzante e la regolare iscrizione all’albo professionale.
A ciò segue poi una formazione post-laurea specifica in uno degli approcci metodologici precedentemente elencati, che danno all’intervento di Coaching Psicologico un fondamento scientifico autorevole e un ancoraggio metodologico fondamentale.
In merito alle competenze che il Coach psicologo deve possedere, ne possiamo elencare diverse, che vanno da quelle più trasversali come le competenze comunicative e relazionali, a quelle più specifiche, come la capacità di essere una guida efficace per il cliente, la capacità di saper riconoscere e sviluppare il talento, competenze di psicologia organizzativa e così via.
Concludendo possiamo dire che il Coaching è un'attività affascinante, ma ancora poco conosciuta nella sua più autentica essenza.
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