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    La Discalculia Evolutiva

    Che cos’è la Discalculia?
    La Discalculia evolutiva è un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) che si manifesta con deficit nelle abilità del calcolo e logico-operatorie, nel ragionamento aritmetico e nel concetto di numero.

    La capacità di calcolo, misurata mediante la somministrazione di test standardizzati, si colloca al di sotto di quanto previsto in base all’età del bambino, alla sua intelligenza, al livello di istruzione.

    Riconoscendo i progressi della ricerca, in base al profilo determinato, la Consensus Conference differenzia due forme di discalculia:

    1. una prima forma, in cui sono compromesse le procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri) e il recupero dei fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto;
    2. la seconda, connotata dalla compromissione dell’intelligenza numerica basale (meccanismi di quantificazione, strategie di calcolo a mente, seriazione, comparazione, subitizing).


    Come si manifesta?
    La discalculia può compromettere diverse capacità (linguistiche, percettive, attentive, matematiche) interferendo notevolmente nelle attività della vita quotidiana e nell’apprendimento scolastico.  

    Le principali difficoltà di un bambino discalculico sono:

    1. capire la relazione tra numero e quantità;
    2. leggere e scrivere i numeri;
    3. contare alla rovescia;
    4. distinguere i segni aritmetici;  
    5. mettere i numeri in colonna;
    6. apprendere le regole di prestito e di riporto;
    7. esecuzione dei fatti aritmetici;
    8. ricordare le tabelline;
    9. lentezza nell’esecuzione.


    Quando è possibile diagnosticare il disturbo del calcolo?
    La diagnosi di discalculia, a differenza degli altri disturbi specifici dell’apprendimento, può essere effettuata solo alla fine del terzo anno della scuola primaria da uno psicologo e/o da un neuropsichiatra.
    Le difficoltà di calcolo si riscontrano anche in bambini che presentano altri disturbi e perciò, per la diagnosi di discalculia, è necessario escludere la presenza di ritardo mentale e/o danni neurologici.
    La discalculia può presentarsi anche associata ad altre difficoltà in particolare nella lettura e nella scrittura.

    Qual è l’iter diagnostico?
    È necessario somministrare prove standardizzate con l’obiettivo di delineare un intervento riabilitativo specifico e individualizzato per ciascun bambino.

    Esistono due tipi di prove con due diversi livelli di analisi e approfondimenti:

    1. Prove di Primo livello: forniscono uno screening di base per individuare i bambini a rischio; permettono di osservare gli aspetti deficitari nel loro insieme. I test che rientrano in questa categoria sono: BIN 4-6, AC-MT 6-11, AC MT 11-14;
    2. Prove di Secondo livello: permettono di effettuare una diagnosi di discalculia evidenziando le specifiche componenti deficitarie. In Italia è possibile utilizzare il Discalculia Test e il test ABCA.


    Come si interviene?
    L’intervento riabilitativo viene costruito sugli errori del bambino e deve essere graduale: i compiti complessi vengono scomposti in unità elementari su cui si lavora singolarmente fino alla completa acquisizione.

    La prima abilità da insegnare o potenziare è la transcodifica per poi procedere con la costruzione dei fatti numerici e operazioni scritte.
    È importante affiancare l’intervento legato alle difficoltà di calcolo con un trattamento che miri a potenziare l’autostima e la motivazione del bambino.

    La Discalculia e la Scuola
    Il decreto attuativo della legge 170/2010 riconosce la discalculia come Disturbo Specifico dell’ Apprendimento (DSA) e di conseguenza, il bambino discalculico per raggiungere il successo formativo, può utilizzare strumenti compensativi e dispensativi.

    Gli strumenti compensativi a sua disposizione sono: la calcolatrice, la tavola pitagorica, la tavola delle misure e delle formule. Inoltre è dispensato dall’apprendimento mnemonico delle tabelline, ha diritto a interrogazioni programmate e ad una programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte e per lo studio a casa.

    Bibliografia
    Caselli, M.C., Vicari, S. (2014). Neuropsicologia dello Sviluppo. Bologna: Il Mulino.
    Viola, D. (2012). Difficoltà e disturbi specifici dell’apprendimento. Domande e risposte per conoscere la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia. Ed. libreriauniversitaria.it

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