Chiudere definitivamente il rapporto di lavoro, dedicarsi al meritato riposo e agli anni di pensione in totale tranquillità fa davvero bene alla salute e, soprattutto, alla mente. Infatti, andare in pensione sembra essere un vero antidoto contro la depressione e la stanchezza, almeno stando ai risultati di un recente studio condotto dagli esperti dell’Università di Stoccolma e pubblicato sulle pagine della rivista British Medical Journal.
Smettere di lavorare per mandare in pensione la stanchezza, sia fisica sia mentale, e i sintomi depressivi? Sembrerebbe proprio di sì, secondo i risultati emersi durante la sperimentazione dei ricercatori scandinavi.
Più di 11mila gli uomini e 2mila le donne coinvolte nella ricerca, che li ha messi “sotto la lente d’ingrandimento”, osservandone cambiamenti e caratteristiche, fisiche e mentali, ogni anno, nel periodo compreso tra il 1989 e il 2007, per ben 15 anni, 7 anni prima del pensionamento e nei 7 anni successivi.
“Il punto di forza dello studio è che si basa su misurazioni ripetute annualmente per un periodo di tempo prolungato” hanno sottolineato i ricercatori scandinavi. Se lo studio ha evidenziato, tra gli effetti positivi della pensione, la diminuzione dei livelli di stanchezza, fisica e mentale, e una sostanziale flessione dei sintomi della depressione, come ansia e tristezza, non è stato rilevato alcun legame possibile con le malattie croniche, come il diabete, le malattie respiratorie o cardiache.
“Se il lavoro è faticoso, per molti lavoratori anziani, la diminuzione della fatica potrebbe semplicemente riflettere la rimozione della fonte del problema. Inoltre, il pensionamento può consentire alle persone più tempo per impegnarsi nella stimolazione e nell’attività ristorativa, come l’esercizio fisico” hanno aggiunto gli autori dello studio.
Articolo di Camilla Buffoli, tratto da: www.tantasalute.it