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    Lo psicologo esperto nella gestione dei comportamenti aggressivi

    “Io chiamo prima di tutto i genitori”, “io se il comportamento è grave chiedo la sospensione”, “noi facciamo alzare Valerio da tavola e lo mandiamo in camera sua senza cena”, “io ogni tanto qualche sculaccione lo dò!”, “non c’è molto da fare con questi ragazzi”. 
     
    E’ questo che spesso sento dire da genitori, educatori ed insegnanti quando si parla di bambini e ragazzi che adottano comportamenti ostili e aggressivi.
     
    Nei corsi per insegnanti, nei gruppi per genitori e nella mia attività clinica mi confronto molto spesso con educatori che appaiono disperati e frustrati in seguito all’enorme fatica sperimentata dal dover gestire molteplici comportamenti problematici. 
     

    Quando tali comportamenti assumo la forma di condotte aggressive il problema diventa ancora più grave, in quanto può accadere che le azioni messe in atto coinvolgano compagni di scuola, fratelli o addirittura insegnanti e genitori.

     
    Gli educatori si chiedono e mi chiedono come prima cosa se esistono strategie per ridurre questi problemi e migliorare la vita in classe e/o a casa.
     
    La mia risposta è SI. Esistono strategie mirate, modalità di gestione di questi comportamenti più efficaci di altre, ma soprattutto credo sia molto importante AIUTARE questi bambini e ragazzi ad apprendere modalità diverse di rispondere alle situazioni. 
     
    Gli educatori considerati “più efficaci”, sebbene consapevoli delle difficoltà implicate nel far fronte ad un comportamento radicato ostile-aggressivo, sottolineano l’importanza di far comprendere che un certo comportamento è seriamente “sbagliato”, di sviluppare abilità per gestire emozioni forti come la rabbia e per trattare i conflitti o le situazioni controverse in maniera più efficace e produttiva.
     
    La ragionevolezza e la buona volontà spesso non sono sufficienti ad aiutare chi è in difficoltà a risolvere i suoi problemi. Alcune volte si procede per tentativi che, se inadeguati, corrono il rischio di peggiorare la situazione.
     
    Esistono alcuni strumenti che permettono di valutare una condotta problematica producendo un resoconto dettagliato e di giungere ad una chiara definizione e spiegazione del comportamento. Una volta definito e compreso il comportamento è giusto chiedersi cosa fare e quali strategie potrebbero essere più efficaci per quel comportamento e soprattutto per quel bambino o ragazzo.
    Lo psicologo esperto di comportamenti-problema e di tecniche e strategie utili alla loro gestione può intervenire in diversi ambiti. Le richieste di aiuto arrivano da insegnanti, genitori, allenatori sportivi, educatori di comunità e chiunque altro si trovi a lavorare in contesti educativi.
     
     
    Autore: Dr.ssa Adriana Saba, Psicologa-Psicoterapeuta, collabora con Obiettivo Psicologia nel webinar "L’analisi funzionale e il modello di Glasser: due strumenti per la gestione dei comportamenti aggressivi in contesti educativi". Vai al programma >  
     
     
     
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