
Hoffaman è una dei tanti psicologi che stanno sviluppando applicazioni che siano in grado di aggirare le barriere di diffidenza sulla cura della salute mentale mettendo la psicologia direttamente nella mani della gente.
Negli Stati Uniti sono molti gli esperimenti che vanno in questa direzione:
PSTD Coach, per esempio, intercetta un importante fetta di pubblico, i veterani di guerra, superando i pregiudizi sulla terapia psicologica e le problematiche di tipo logistico che spesso impediscono di ricevere cure, a persone che manifestano sintomi di disordine da stress post–traumatico.
L’applicazione gratuita è stata lanciata nel 2011 ed è stata scaricata 135.000 volte in 78 paesi.
Essa offre anche risorse di tipo educativo sul disturbo post traumatico da stress, strumenti per valutare i sintomi e centinaia di interventi come ad esempio esercizi di respirazione profonda e indicazioni sul pensiero positivo, per aiutare gli utenti a gestire i propri sintomi.
Queste applicazioni non sostituiscono assolutamente il trattamento psicologico-psicoterapeutico, esse possono però rappresentare un piccolo passo verso la cura per tutte quelle persone riluttanti e in qualche modo offrono un primo aiuto.
Ecco dunque uno sguardo alle prime 5 applicazioni per smartphone/tablet progettate in questa direzione:
ABC Way: applicazione di “terapia cognitivo-comportamentale” in spagnolo e inglese
Lo psicologo clinico Yvette Tazeau, ha progettato questa app, dopo aver notato nella sua sala d’attesa genitori e figli digitare in continuazione sulle tastiere di smartphone e tablet salvo poi metterli via non appena entravano nella stanza di terapia.
Così Tazeau ha riunito un programmatore di computer e un graphic designer per creare una serie di applicazioni per bambini e adulti che si occupano di ansia o depressione. Disponibile in inglese e spagnolo, l’app invita gli utenti a registrare le loro esperienze e i loro pensieri negativi e poi li sollecitano a mettere in atto strategie cognitivo-comportamentali, come identificare modelli di pensiero negativo e a sostituirli con soluzioni positive.
Tazeau, afferma comunque, che l’utilità maggiore per gli utenti che hanno scaricato l’app è stata quella di aiutarli a trovare la strada per lo studio di un terapeuta. “La tecnologia non ci sostituirà mai, ma è un modo per raggiungere la gente” (Tazeau).
Per approfondire di più vai a TikalBayTek.
Insight Note: Registrazione e note per terapeuti
Adam Alban, ha creato Insight Note per offrire agli psicologi, tramite un servizio a pagamento, la possibilità di salvare appunti e registrazioni su ogni singolo paziente, che soddisfa anche i requisiti sulla privacy americana (HIPAA) per i dati crittografati. "Volevo creare un sistema semplice potesse permettere agli psicologi di salvare i propri appunti su una piattaforma facendolo in modo sicuro ed efficiente", spiega Alban, che gestisce uno studio di pratiche psicologiche e giuridiche in San Francisco.
Il programma che Alban ha creato con un team di avvocati, designers e sviluppatori di app, permette agli psicologi di salvare appunti e digitalizzare immagini che vengono organizzati paziente per paziente e di cui viene eseguito automaticamente un backup.
Gli utenti possono anche aggiungere la loro firma e la carta intestata su tutti i documenti che hanno scelto.
Mentre la squadra di Alban prevede di aggiungere altri elementi che possono facilitare il lavoro clinico, lui dichiara che “l’appeal del programma è nella sua semplicità."
"C'è una popolazione di psicologi che non ha bisogno di soluzioni troppo complicate per la gestione dei pazienti, vuole solo essere in grado di fare le cose in modo facile e rapido.
Per saperne di più, vai a Insight Notes.
ReliefLink: Un app per la “prevenzione del suicidio”
Quando qualcuno che ha tentato il suicidio finisce al pronto soccorso, è una buona notizia: lui o lei ha fallito il tentativo e sta ricevendo delle cure. Ma una volta dimesso, il paziente è di nuovo a rischio.
ReliefLink, un'applicazione sviluppata da un team guidato dal Presidente APA Nadine J. Kaslow, alla Emory University, cerca di migliorare il coordinamento delle cure di follow- up e creare dei collegamenti con i pazienti che aumentino la possibilità di aiutarli in tempo reale.
Secondo Kaslow, ogni volta che qualcuno si reca in ospedale o dal terapeuta con sintomi suicidari, dovrebbe essere incoraggiato ad utilizzare l'app.
Questa app include caratteristiche quali un tracker (un rilevatore) dello stato d'animo, un piano di sicurezza personalizzato, alcune strategie di coping e un pulsante di emergenza che collega gli utenti ad amici, ospedali e altre risorse.
Se, per esempio, un utente segnala che il suo umore sta andando in una "zona a rischio", un messaggio pop-up offre alcuni suggerimenti pratici, come chiamare un operatore sanitario, oppure suggerisce di fare esercizi di respirazione profonda o ancora di seguire le indicazioni per il posto più vicino ed ottenere aiuto.
L'applicazione ha vinto il Primo Premio in un concorso sponsorizzato dall’ufficio amministrativo della salute mentale ed abuso di sostanze negli Stati Uniti (Mental Health Services Administration) e presto potrebbe essere utilizzato nei sistemi di assistenza sanitaria, nei centri di salute mentale, nonché da organizzazioni di prevenzione del suicidio in altri paesi.
Step Away: pronto intervento per la dipendenza da alcol
Patrick Dulin, professore della University of Alaska ed i suoi colleghi hanno creato Step Away, un app che aiuta a ridurre o eliminare il problema del bere in un modo non invasivo e che si adatta perfettamente alla vita quotidiana delle persone.
"Con gli smartphone abbiamo una grande opportunità di fornire interventi sull’alcolismo quando e dove le persone ne hanno bisogno."
L'applicazione procede attraverso 10 fasi di intervento volte a costruire la consapevolezza del problema, a impostare obiettivi specifici e a sviluppare competenze sia per moderare e sia per astenersi completamente dal bere.
Esso fornisce agli utenti istruzioni per controllare quotidianamente i progressi e offre un feedback settimanale in base ai loro obiettivi.
Ad esempio, un padre preoccupato per il fatto che il suo alcolismo lo stia alienando dal rapporto con i suoi figli, può visualizzare una foto della sua famiglia quando lui dichiara che ha voglia di bere.
L'app offre anche soluzioni di intervento immediato, come ad esempio la possibilità di chiamare un amico, o di inviare una e-mail al medico o di trovare una struttura per il trattamento dell’alcolismo nelle vicinanze, e permette agli utenti di programmare attività alternative legate al non-bere su appositi calendari.
Anche i progressi degli utenti vengono registrati, rendendone possibile anche la condivisione con amici o operatori sanitari.
Uno studio pilota del prototipo della app, condotto da Dulin e il suo collega Vivian Gonzalez, ha mostrato che le persone che hanno utilizzato l'applicazione per 6 settimane hanno speso il 60% di tempo in meno a bere pesantemente e hanno dimezzato il loro numero complessivo di bevute alcoliche.
Per ulteriori informazioni, visitare il Stepaway.
TOMS The Therapy Outcome Management System: un feedback immediato sui risultati della terapia
Monitorare i progressi del paziente nel corso del trattamento è un modo sicuro per migliorare i risultati, ridurre i tassi di abbandono della terapia e rafforzare la relazione terapeutica.
Ma esattamente come si fa a chiedere e a registrare, cosa un paziente prova nei confronti della terapia o del proprio terapeuta?
Una buona soluzione è il TOMS (Therapy Outcome Management System), un'app progettata da Nicholas Wiarda, una stagista pre-dottorato allo Spokane Medical Center, Mark McMinn, professore di psicologia alla George Fox University in Oregon, e Scott Miller, fondatore del Centro Internazionale per l'eccellenza clinica.
L’app, basandosi su alcune scale empiriche interroga i clienti sul loro benessere e la loro soddisfazione per l'approccio del terapeuta prima e dopo ogni sessione.
Avere questi dati, che l’app trasforma in un grafico, permette ai terapeuti di regolare il loro approccio lungo la strada, dice McMinn, che usa esso stesso l'applicazione.
Per saperne di più, vai a 114 Consulting.
Anche in Italia qualcosa si muove e appaiono le prime app di aiuto per gestire l’ansia o la depressione.
L’esplosione della connessione ad internet in mobilità e le nuove tecnologie in genere stanno trasformando il rapporto e le modalità di contatto tra gli psicologi e i loro clienti nonché la gestione dal percorso terapeutico.
C’è chi non è d’accordo, chi accetta questi cambiamenti anche se non li condivide fino in fondo e chi invece pensa che questo sia comunque il futuro che aspetta anche la psicologia.
Che la si pensi in un modo o nell’altro, le nuove tecnologie inesorabilmente influenzeranno sempre di più la nostra professione offrendole numerosi vantaggi e maggiori opportunità di diffondere la pratica psicologica presso gli utenti senza per questo sostituire il fondamentale lavoro psicologico sulla relazione.
E voi cosa ne pensate?
Articolo tratto da: APA (American Psychological Association)